martedì 22 dicembre 2009

"Mirko e il mostro" (e altre cattive idee)


Prendete una dose di William Borroughs, due di Hunter S. Thompson, una di H.P. Lovecraft, mezza di Roberto "Freak" Antoni, miscelatele bene, raccogliete l'informe, provocatoria, sensuale poltiglia che ne risulta e fatela dirigere a quattro mani da Tim Burton e Terry Gilliam, dopo aver fatto leccare a entrambi un francobollo di LSD. Adesso avete un'idea vaghissma di quello che passa per la testa dello scrittore veneziano Carlo Vanin, classe 1977, la cui prima raccolta di racconti si chiama "Mirko e il mostro e altre cattive idee". La trovate in vendita sul suo blog che è linkato col mio (guardate CATTIVE IDEE, sulla sinistra). Perché comprarla se non siete fatti fusi e in cerca di un trip? Semplice: perché Carlo ha dei momenti di vera ispirazione, che si trasformano in passaggi di rara evocatività e struggente malinconia. Il racconto lungo (o romanzo breve che dir si voglia) che da il titolo al libro è la storia di un adolescente il cui cervello è stato paralazziato dal benessere e dalla volgarità di un nordest pingue, vigliacco e razzista. Un giorno, nella sua classe, entra una donna mostro. Tutti fanno finta di niente ma l'universo di Mirko, per la prima volta a contatto con la diversità, viene rovesciato come un calzino. Inizia a pensare. E quando Lovecraft entra a gamba tesa in due sequenze oniriche, a cavallo tra horror e fantasy, Vanin prende il volo, dimostrando che, con un po' di disciplina in più (il testo merita una revisione), potrebbe diventare una delle penne più originali del panorama italiano. 
Nel "Vizietto dell'onorevelo Marcozzi" un politico puttaniere s'innamora sensualmente di un quadro. Ma è più di una caricatura del malcostume italico: nella follia di una seduta parlamentare all'acido Fellini incontra Paolo Villaggio e la giostra costerna e diverte.
Leggendo il suo blog ( e di nuovo vi rimando al link qui di fianco), pieno di spunti grotteschi e fulminanti e imbattendosi nell'eccellente racconto "I mostri del commissario Elio Gamba" si ha la netta sensazione di aver finalmente incontrato una fantasia rara e prolifica, di quelle che non si risparmiano in convenzioni ma abbattono, poiuttosto, tutti i muri che le stanno davanti (pur non procedendo mai in linea retta!!). Bravo Carlo.

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